che cercate?

Ogni anno il Pellegrinaggio è fonte inesauribile di esperienze, incontri e testimonianze. Anche quest’anno ICON era presente con i suoi fotografi per documentare quello che accadeva. Per Peter, Luca e Antonluca però è impossibile non lasciarsi affascinare da quello che hanno visto e vissuto durante la notte, ecco perché abbiamo pensato di chiedere loro se avevano piacere di raccontarcelo.

LA PRIMA VOLTA

Non avevo mai fatto il Pellegrinaggio prima. Mi hanno colpito vari aspetti: il numero dei pellegrini, l’organizzazione, l’ordine e la compostezza del gesto. Non sapendo cosa aspettarmi, allo stadio mi sono fermato per vedere cosa c’era attorno a me: tutto richiamava ad un’attesa. Come le persone che ci attendevano lungo il percorso: ci osservavano, commentavano e sorridevano. Alle 3 del mattino questi spettatori diventano compagni; sono una folla educata pronta a sostenerti. Ma è a cammino finito, quando la fatica diventa gioia perché ce l’hai fatta che capisci che il cammino è appena iniziato, con però una certezza in più: che si può fare. Per me, fotografo, è stata l’occasione per fissare attimi che raccontavano tutto questo.

Peter

LA DOMANDA

Bella domanda questo titolo del Pellegrinaggio. Prima di sabato ho provato a formulare varie risposte, ma nessuna mi corrispondeva appieno. Ho intuito che né la pigrizia né tantomeno la fatica (del pellegrinaggio n.d.r.) avrebbero frenato la curiosità ed il desiderio di una risposta. Quella notte, con i miei pensieri e quella domanda che rimbalzava nella mia testa, mi sono ritrovato improvvisamente con gli occhi colmi di lacrime per le testimonianze delle persone che raccontavano come l’incontro con Cristo avesse cambiato la loro vita. Un Altro aveva salvato la loro umanità ferita. Anch’io ho questo bisogno: da soli non arriva la salvezza, occorre tenere aperta quella domanda nel cammino quotidiano, affidandosi sempre anche nelle condizioni avverse.

Luca

L’INCONTRO

Nel messaggio di Don Julian Carron per la 40° edizione del Pellegrinaggio c’è l’invito ad avere gli occhi come i bambini per riconoscere ciò che corrisponde alla propria ricerca. Quale miglior consiglio per chi deve fotografare l’evento. Durante il cammino sono rimasto affascinato dalle persone che ci osservavano dalle finestre, dai balconi o che facevano ala lungo i marciapiedi vedendoci passare. Dai loro occhi traspariva chiaramente la domanda: “Che cercate?”. Esattamente come quando Gesù incontrò Giovanni e Andrea. Arrivati a Loreto, il volto della Vergine, la moltitudine dei pellegrini e le parole del Cardinale Ouellet rivolte ai disabili hanno lenito la fatica. La risposta è una sola: Lui è presente qui e ora, l’unica risposta al vuoto del mio cuore è andare dietro a Lui.

Antonluca

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